Vipassana è una delle tecniche di meditazione più antiche dell’India.

Consiste nel concentrare l’attenzione sul momento presente e nell’osservare i propri pensieri e sensazioni senza giudicare. L’obiettivo della pratica è quello di comprendere la vera natura della realtà e di sviluppare saggezza, compassione e pace interiore.

Vediamo insieme cosa significa. La parola Vipassana è la parola pali per “visione chiara” o “intuizione”.  Vipassana è in realtà due parole unite insieme:  “Vi”, che significa “in modo speciale”, e “Passana”, che significa percepire. Quindi, il significato di Vipassana è vedere chiaramente le cose come sono, vedere le cose come sono realmente.     

Questo tipo di meditazione è una via di auto-trasformazione attraverso l’auto-osservazione. Si concentra sulla profonda interconnessione tra mente e corpo, che può essere sperimentata direttamente prestando attenzione disciplinata alle sensazioni fisiche che formano la vita del corpo e che interconnettono e condizionano continuamente la vita della mente. È questo viaggio di osservazione e di autoesplorazione verso la radice comune di mente e corpo che dissolve l’impurità mentale, dando vita a una mente equilibrata e piena di amore e compassione.

Attraverso la pratica regolare della meditazione Vipassana, la vita diventa caratterizzata da maggiore consapevolezza,, autocontrollo e pace.

La tradizione

Si ritiene che la meditazione Vipassana abbia avuto origine nell’antica India, con radici nei primi testi buddisti. Si dice che la pratica sia stata riscoperta da Gautama Buddha e che sia stata una parte centrale dei suoi insegnamenti. La tecnica è stata tramandata attraverso una catena ininterrotta di insegnanti e tradizionalmente veniva trasmessa solo di persona, da insegnante a studente.

La meditazione Vipassana è considerata una delle più antiche forme di meditazione ed è stata praticata per migliaia di anni in varie forme in molte culture diverse. La tecnica è andata perduta in India per diversi secoli, ma è stata riscoperta dal monaco birmano Ledi Sayadaw alla fine del XIX secolo e da allora è stata resa popolare da altri insegnanti, tra cui S.N. Goenka, che ha contribuito a fondare centri Vipassana in tutto il mondo.

Lo scopo della pratica è quello di ottenere l’intuizione della vera natura della realtà e di sviluppare saggezza, compassione e pace interiore.

Come si pratica la meditazione Vipassana?


La meditazione Vipassana si pratica tipicamente in posizione seduta, con la schiena dritta e gli occhi chiusi. La tecnica di base consiste nel concentrare l’attenzione sul respiro e nell’osservare la sensazione del respiro mentre entra ed esce dal naso. L’obiettivo è mantenere la concentrazione sul respiro, senza permettere alla mente di vagare.

Man mano che si diventa più abili nella pratica, l’attenzione può essere estesa a tutto il corpo, notando tutte le sensazioni che si presentano. La chiave è osservare queste sensazioni senza giudizio o attaccamento, semplicemente annotandole mentre sorgono e passano.

La pratica della meditazione Vipassana comporta lo sviluppo di un profondo livello di concentrazione (samadhi) e lo sviluppo dell’intuizione (panna) sulla vera natura della realtà. La pratica inizia solitamente con la meditazione Anapana (respirazione), poi lo studente impara a osservare le sensazioni in tutto il corpo con equanimità.

La meditazione Vipassana si svolge solitamente in silenzio, con un insegnante che conduce la meditazione, ma può anche essere fatta da soli (io lo sconsiglio ai principianti, ritengo che sia fondamentale avere una guida quando ci si avvicina a questa pratica).

È importante notare che la meditazione Vipassana è una pratica che richiede tempo e pazienza, e non è raro che i principianti trovino difficile mantenere la concentrazione o provare forti emozioni o sensazioni fisiche durante la pratica. Con una pratica costante, tuttavia, la maggior parte delle persone scopre che la mente diventa più stabile e la capacità di concentrazione migliora.

Meditazione Vipassana

Esempio di Meditazione Vipassana

Ecco un esempio di base della meditazione Vipassana, che potete provare a praticare a casa:

Trovate un posto tranquillo dove sedervi senza essere disturbati.

Sedetevi in una posizione comoda con la schiena dritta e gli occhi chiusi.

Cominciate a concentrarvi sul respiro. Notate la sensazione del respiro mentre entra ed esce dal naso.

Se la mente inizia a vagare, riportate delicatamente l’attenzione sul respiro.

Mentre vi concentrate sul respiro, osservate la sensazione del respiro in tutto il corpo. Notate la sensazione del respiro quando riempie i polmoni ed espande il petto.

Mentre continuate a concentrarvi sul respiro, osservate tutti i pensieri o le emozioni che sorgono. Prendetene atto e riportate l’attenzione sul respiro.

Mentre continuate a osservare il respiro, notate le sensazioni fisiche che si manifestano nel vostro corpo. Queste potrebbero includere formicolio, calore o tensione. Anche in questo caso, riconoscete semplicemente queste sensazioni e riportate l’attenzione sul respiro.

Continuate a concentrarvi sul respiro e a osservare le sensazioni del corpo per tutta la durata della meditazione.

Al termine, prendetevi un momento per sedervi in silenzio e notate qualsiasi sensazione di pace o di calma che possiate provare.

È importante notare che questo è un copione di base e che la vostra esperienza personale può essere diversa; l’importante è essere consapevoli e concentrarsi sul respiro, riconoscere i pensieri o le sensazioni che sorgono e lasciarli passare. È anche importante ricordare che si tratta di una pratica che richiede tempo e pazienza, non è pensata per essere affrettata, ed è meglio iniziare con sessioni più brevi e aumentare gradualmente la durata man mano che ci si sente più a proprio agio con la pratica.

Se vi ho incuriosito e avete voglia di praticare con un ínsegniante qualificato, ti invito a prenotare una lezione di meditazione con me.

Amore e Luce,
Giorgia